Chi siamo


Il 1727 mons. Blasio, Vescovo di Castellaneta, esaminò la richiesta di un nuovo gruppo di confratelli che intendevano riunirsi sotto il nome delle Beata Vergine Addolorata.

E il 18 novembre egli approvò lo Statuto e le regole che a lui erano stati presentati; “Approbamus et assignamus ex Nostro palatio Ep.le die 18 9mbris 1727”

Comincia così la storia del nostro Sodalizio che, con molta probabilità era nato già tempo prima come Monte di Pietà.

Esisteva infatti un costituito pio Monte Funerario “sotto il titolo della Vergine Addolorata” e i soci avevano deciso di associare a quello una Confraternita. Il Monte, tra le altre iniziative, assolveva a un’importante funzione previdenziale che prevedeva il pagamento di una regolare quota mensile regolarmente accantonata e dava diritto alla morte dell’associato, ma solo se si era in regola con i pagamenti, al riconoscimento di un bel gruzzolo parte del quale veniva utilizzato per il proprio funerale.

Regola fondamentale della neonata Confraternita era che “se non sia prima aggregato al Monte, come all’incontro, non si può nessuno aggregare al Monte se non s’aggreghi parimenti alla Congregazione”.

La struttura costituita consentì una vita regolare del Monte e della Confraternita fino agli anni ‘70 del Settecento, quando un rescritto reale ( 28 giugno 1776) ricordò per l’ennesima volta che le associazioni sfornite dell’Assenso Regio sarebbero state considerate illegittime. Datato 9 ottobre 1776 l’assenso reale proveniente dalla cancelleria di Re Ferdinando IV.

La congregazione era governata da tre ufficiali maggiori la cui elezione si faceva nella terza domenica di settembre, giorno festivo della Vergine Addolorata. Il Priore provvedeva poi alla nomina degli altri ufficiali minori, tra i quali il cassiere e il segretario, il maestro dei novizi, i sagrestani, gli infermieri e il portinaio.

Dai pochi documenti storici in nostro possesso, possiamo asserire che il Sodalizio era molto seguito per numero di elementi e per atti di benevolenze e pietà nei confronti della popolazione castellanetana.

Ulteriore compito della Confraternita era quello delle esequie dei Confratelli e le Messe in suffragio di questi ultimi da svolgersi nell’oratorio del sodalizio ogni domenica.

In merito all’oratorio, notizie frammentate e non del tutto confermate, vogliono come sede sociale e oratorio in alternanza le Chiese di S. Caterina da Bologna e di S. Giovanni Battista al Muricello; in particolare possiamo affermare che sin dal 2 Agosto 1885 la Confraternita ebbe in uso la Cappella di S. Giovanni Battista, sita in Contrada Muricello, con l’obbligo di curarne diligentemente la manutenzione e che negli anni 1937 – 1975 tra le voci di bilancio del Sodalizio compaiono voci di manutenzione ordinaria e straordinaria della Chiesa di S. Caterina, sita in Via Marina. Spesso inoltre, nelle voci di bilancio, appaiono offerte derivanti dalle due cappelle.

Di notevole interesse storico è inoltre un documento in carta bollata datato 20 Giugno 1889, nel quale si narra della decisione presa da 94 Confratelli, riunitisi in assemblea su convocazione del Priore Carmine Loforese, di costruire una Chiesa nell’abitato di Castellaneta, da intitolare alla Vergine dei sette dolori e da usarsi come sede e oratorio della Confraternita. Una chiesa che, come evidenzia il progetto, doveva avere una ampia facciata alta sul timpano triangolare 14 metri, con un campanile quadrato retrostante e progettata dall’architetto Giovanni Galli di Laterza. Una semplice croce latina con un altare maggiore terminale e due altari sul transetto. Al centro della navata era prevista una cupola con lanternino, all’interno colonne “di tufo forte della cava Giovinazzi” con capitelli ionici e all’esterno paraste e semicolonne similmente ioniche, coronate da un timpano triangolare. Il 5 ottobre 1898 venne stipulato il contratto tra il muratore Giuseppe De Cuia e il notaio Giovanni Patarino nella qualità di Presidente della Commissione per la costruzione della Chiesa “dovendosi edifi care alla Saricella nella prossimità di quest’abitato una chiesa alla Vergine Addolorata a seguito di gara privata sperimentata con deliberazione del 28 luglio ultimo scorso.” È del 26 ottobre 1899 il documento allegato che testimonia la posa della prima pietra da parte del Vescovo Giocondo De Nittis dei frati minori : “Ego ….benedixi et imposui primarium lapidem pro ecclesia aedificanda in honorem B.M. semper Virginis titulo Septem Dolorum”. Documento sotto segnato oltre che dal Vescovo De Nittis, dal sindaco Nicola Catalano, dall’architetto Giovanni Galli, dal cavalier Mauro Perrone Consigliere Provinciale e da Nicola Pepe promotore dell’edificio. Certamente i fatti storici indicano che quest’opera non fu mai realizzata.

La Confraternita di Maria SS. Addolorata, insieme alla Confraternita di San Francesco da Paola, vanta la paternità della processione dei Misteri. Questi due Sodalizi commissionarono la costruzione delle statue raffiguranti i Misteri Dolorosi in cartapesta ad un arista leccese. È noto, infatti, che nel 1851 le due Confraternite incaricarono il signor Francesco De Meo di andare a ritirare le cinque raffigurazioni dei Misteri (non viene fatto alcun riferimento in merito al sesto mistero) e la raffigurazione del Cristo morto da Lecce -purtroppo non si specifica il nome dell’artista- e sempre alla stessa persona di costruire le basi, con relative sdanghe, che poi sono state verniciate dal signor Garganese (come si evince dagli atti custoditi nell’Archivio storico della Confraternita Maria SS. Addolorata). Fino al 1960 le due Confraternite si alternarono nell’organizzazione della manifestazione; successivamente, a causa dell’esiguo numero di Sodali, le Confraternite declinarono la responsabilità della sola organizzazione alla Parrocchia Cattedrale. (come si evince dagli atti custoditi nell’Archivio storico della Confraternita di S. Francesco di Paola).

Scorrendo gli anni si nota come il punto centrale dell’anno sociale della confraternita è stato da sempre la festività della Beata Vergine Addolorata, il 15 settembre. Anticamente la festività era celebrata la terza domenica di Settembre e comprendeva sia i festeggiamenti religiosi, che quelli civili; festeggiamenti che prevedevano la processione del simulacro della Beata Vergine Addolorata con abito a festa e che si sono protratti nel tempo fino ai primi anni 60 (come risulta dagli atti storici in possesso della Confraternita di S. Francesco da Paola e del nostro archivio).


La storia recente della nostra Confraternita appare molto travagliata a causa del continuo assottigliamento del numero di Confratelli. In particolare il decennio 1980-1990 è stato caratterizzato dalla sola gestione ordinaria dei beni e dalla cura della venerata immagine della Vergine Addolorata per le funzioni religiose in Cattedrale.

In questi anni gli incarichi sono stati assolti dai signori Cosimo Picaro, Orazio Chirico, Michele Di Dio, Vito Donato Di Dio, Nunzio Schiattone e Vito Santo Paolo Gubitosa, che ciclicamente hanno ricoperto le cariche di Priore e Cassiere probabilmente senza un vero e proprio Consiglio di Amministrazione e senza delibere di Assemblee. La loro azione di vera e propria devozione fungeva da sorveglianza sui beni della Congrega e collaborazione con il Parroco della Cattedrale don Luigi Gozzi. Le funzioni e le attività della Confraternita si riducevano alle Celebrazioni Eucaristiche del settenario1 in onore della Madonna Addolorata e della festa liturgica di Maria SS. Addolorata il 15 settembre, alla Celebrazione per la Memoria dei Dolori di Maria e relativa processione. Anche l’uso dell’abito sociale era stato dismesso.

L’anno 1986 gli ultimi responsabili rimanevano i Signori Nunzio Schiattone (deceduto il 15 maggio 1987) e Vito Santo Paolo Gubitosa (deceduto il 28 aprile 1990).

Dal 1986 un gruppo di giovani si avvicinarono al Sodalizio ed affiancarono il Priore Gubitosa2 ed il Signor Filippo Schiattone, fi glio del Confratello Nunzio.

Il gruppo era composto da 15 giovani i quali iniziarono a riprendere le antiche tradizioni che erano rimaste abbandonate, a partire dall’utilizzo dell’abito confraternale il cui uso in quegli anni era stato eliminato da tutte le Confraternite castellanetane.

I nuovi Sodali iniziarono a comparire anche nella processione dei Misteri del Venerdì Santo e nella processione dei Dolori di Maria (modifi candone radicalmente la forma precedente) il Venerdì antecedente la domenica delle Palme, aprendo di fatto un nuovo ciclo per la Confraternita giunta nell’anno 1990 al numero di 45 iscritti, anche se non ancora ufficializzati.

Nel frattempo la Curia Vescovile aveva provveduto ad affi dare ufficialmente la guida della Confraternita al Parroco della Cattedrale don Luigi Gozzi, che diveniva Commissario Vescovile e Padre Spirituale, ed iniziava a porre le basi per regolare la vita religiosa delle Confraternite di tutta la Diocesi.

Un lungo cammino di preparazione al seguito del Parroco e Padre Spirituale don Luigi Gozzi, anticipando di fatto l’entrata in vigore del nuovo statuto diocesano delle Confraternite3, portò alla vestizione, con rito religioso, di 18 nuovi Sodali il 15 settembre 19934. In quel momento i nuovi aggregati divenivano ufficialmente Confratelli, segnando l’inizio della storia recente della Confraternita.

Rimaneva il problema della guida della Congrega che, secondo il nuovo statuto, doveva essere affi data ad un Consiglio direttivo formato da Confratelli appartenenti al Sodalizio da almeno cinque anni, eletti da una Assemblea appositamente convocata, il che signifi cava per la nostra Confraternita attendere almeno l’anno 1998.

Il 25 marzo 1994 altri 5 nuovi Confratelli ricevevano la vestizione, il Sodalizio raggiungeva quindi grandi dimensioni e contava anche le prime Consorelle della Città di Castellaneta.

Pochi mesi dopo, il 29 settembre 1994, dopo volontarie dimissioni don Luigi Gozzi veniva sostituito nell’incarico di Commissario Vescovile dal Confratello Michele Angelo Todisco, con il compito di traghettare il Sodalizio verso le prime elezioni del Consiglio di Amministrazione.

La gestione del Signor Todisco si è protratta ben oltre il periodo prefissato dei cinque anni di affi liazione, giungendo alla convocazione dell’Assemblea elettiva solo nel 2001.

Il 26 febbraio 2001, con rito religioso di giuramento dinanzi al Parroco don Luigi Gozzi, si è insediato il primo Consiglio di Amministrazione della nuova Confraternita, con a capo il Priore Walter Patella.

Inizia un nuovo cammino del Sodalizio, che cerca di uscire dalla dimensione parrocchiale e castellanetana trovando lo spirito di aggregazione con altri Sodalizi e partecipando ad innumerevoli cammini nazionali e regionali, a partire dal cammino nazionale delle Confraternite di Taranto nel maggio 2002.

Nel settembre 2003, dopo una serie di corrispondenze, il Sodalizio è invitato al cammino regionale dell’Abruzzo in Atessa (CH), dove effettua il gemellaggio con la locale Confraternita di Maria SS. Addolorata e di San Pompilio Maria Pirrotti.

Il 1 febbraio 2003 cambia la guida spirituale del Sodalizio, affidata al Sac. Cataldo Letizia, Vice Parroco della Cattedrale. Dopo poco tempo, il 1 ottobre 2003, a seguito della nuova nomina a Parroco della Cattadrale di Mons. Giuseppe Favale, anche la guida spirituale passa nelle mani del prelato Vicario Generale della Diocesi.

Il 2005 è un anno importante; il Parroco della Cattedrale chiama il Sodalizio alla collaborazione con il Comitato organizzativo della processione dei Misteri del Venerdì Santo. La Confraternita accetta ben volentieri la proposta di Mons. Favale ed inizia un lungo percorso che porterà poi all’affiancamento con la Confraternita di San Francesco da Paola, tornando storicamente alle origini della Processione dei Misteri.

Il 1 gennaio 2007 con regolare elezione vi è un cambio alla guida della Confraternita, consegnata dall’assemblea elettiva nelle mani femminili della Signora Marina Gigante6, primo Priore donna della storia del Sodalizio.

Il 4 settembre 2011 il Sac. don Andrea Cristella diventa nuovo Parroco della Cattedrale, assumendo anche l’incarico di Padre Spirituale del Sodalizio.

A novembre 2012 si effettuano nuovamente le elezioni del Consiglio di Amministrazione, che prenderà l’incarico dal 1 gennaio 2013, riconfermando la Signora Marina Gigante alla guida del Sodalizio.

Il 2013 la Confraternita, con un progetto ambizioso, produce un film dal titolo “Ancora due passi” diretto dal fotografo e fi lm-maker Vincenzo Massaro.

A settembre dello stesso anno, dopo oltre sessanta anni dalla ultima effettuazione, il Sodalizio ottiene il permesso di poter svolgere la processione settembrina di Maria SS. Addolorata, ripagando così gli sforzi dei Confratelli che con insistenza e caparbietà avevano continuato a chiederne la riproposizione sin dagli inizi degli anni novanta.

Il percorso di collaborazione con il Parroco e Padre Spirituale don Andrea si concretizza anche sul fronte della Settimana Santa. L’anno 2014 infatti, con la collaborazione tra il nostro Sodalizio, la Confraternita di San Francesco da Paola e la Parrocchia Cattedrale, nasce il nuovo soggetto per l’organizzazione della Processione dei Misteri del Venerdì Santo.

Attualmente il Sodalizio fa capo alla Parrocchia San Nicola-Cattedrale di Castellaneta, dove cura il culto della Vergine Maria Addolorata e ne partecipa alla vita parrocchiale e comunitaria.

La sede sociale è sita in Vico II Casasola, in un edifi cio di proprietà della stessa Congregazione.

 

Il Consiglio reggente, in carica dal 1° gennaio 2018, è formato dal Priore Sig. Marco Gubitosa, Vice Priore Sig. Pierangelo Di Fonzo, 2° Assistente Sig. Angelo Netti, Segretario Sig. Dino Staffieri e Cassiere Sig. Rocco Colamonico j.


L'immagine della B.V.M. Addolorata

sinistra: simulacro castellanetano; destra: simulacro sivigliano
sinistra: simulacro castellanetano; destra: simulacro sivigliano

L'immagine della Beata Vergine Maria Addolorata si venera nella Chiesa di San Nicola, Cattedrale di Castellaneta.

Essa è collocata in una nicchia con altare attiguo posizionata nella navata destra della Chiesa.

L'opera, probabilmente di epoca settecentesca di arte spagnola, formata da un busto in legno sostenuta da una gabbia in legno, vestita con abiti di seta nera ricamati in oro per la festività del 15 settembre, ed in sola seta nera per la commemorazione dei riti della Settimana Santa.

La statua è stata paragonata alla celebre immagine di Santa Maria de la Esperanza Macarena che si venera in Siviglia.